London Blogging/2
Sera, sperimento volate notturne in doubledecker. Interessante modo di scivolare sulla superficie della città, la prospettiva si fa più ampia e il tempo impiegato per spostarsi riconquista una dimensione spaziale. La metro te ne priva, passa il tempo ma si perde il mutare dello scenario per riemergere semplicemente altrove.
E’ notte e la città spinge folle tra le onde, nelle vie dei teatri sandali e scollature accarezzano il vento. Altrove, King’s Road è spazzata dalle raffiche che si insinuano dal Putney Bridge e spazi densi di giorno si ritrovano deserti e muti di notte.
Passo tre metri sopra tutto questo e mi sento scivolare cullata da luci e buio, una città in cinemascope mi abbraccia.
Camden.
Ci rimetto piede dopo molti anni e non la trovo molto cambiata. Stessa folla composita alternativa, stesse cameriere italiane nei locali, cuscini scuoiati su divani di pelle e tutto quello che si può immaginare di trovare in negozi che da eoni nutrono punk e turisti con la Nikon al collo.
Mi colpisce un negozio dove si trovano magliette con led verdi scorrevoli alla Matrix, abbigliamento in stile viaggio nell’iperspazio e tutto il gadgettame relativo che fantasia possa aver partorito. Non è da meno il look dei commessi.
Passo, osservo, ricordo le foto dei graffiti a natale, peccato non averli visti, il tutto mi incuriosisce e diverte, ma non penetra oltre la superficie.
Suppongo che Camden abbia un’altra anima che non conosco…
24 gennaio, 2007 a 12:43 am
che bella londra quanto vorrei andarci,,,sai ?