Sono troppo pigra, ogni sera mi metto a letto col computer sulle ginocchia e invece di scrivere mi metto a fare altro finchè immancabilmente diventa troppo tardi e rimando, e rimando, e rimando… ok. Questo per chiarire perchè ho fatto passare quasi un mese senza scrivere un tubo.
E ne sono successe di cose!

Andando a ritroso:
– sono appena tornata dalla serata conclusiva del Thames Festival, una due giorni per festeggiare la fine dell’estate (quale??, si lo so…). Qualche foto su flickr tanto per avere un’idea di cosa si trattava.
Random, tra le cose che mi sono piaciute:
* lo spettacolo di ieri sera sotto al London Eye, magico e poetico, con musicisti acrobati sospesi in aria fra musiche di campanelli e fiaccole;
* la pazza trasformazione del Southwark Bridge in qualcosa di completamente diverso, con divani e abajour, una lunga tavola con candelabri in pura plastica e sedie dorate, sabbia e prato e una casetta ricoperta di biscotti (veri e buoni). Più un surreale concerto in stile surf-rock con hula-man in pantaloncini e gonnellino di rafia e qualche attempato ma doratissimo Elvis.
* la sfilata di stasera: carri, gruppi danzanti in costumi colorati e luminosi, lanterne di carta e tanta musica. Più i fuochi d’artificio finali sparati sul Tamigi.
– ho conosciuto diverse persone interessanti durante il blog drink in un pub a Gloucester Road organizzato da Sandrine. Un saluto in particolare a Joe, Jobeda e Sandrine con i quali ho parlato davvero volentieri.
Jobeda, creatrice di sci.tv e filmaker, mi ha colpito tra l’altro per l’essersi definita una “musulmana atea”: la combinazione mi è in effetti totalmente nuova, ma, come ha spiegato lei, ha perfettamente senso se si intende l’essere musulmani come un dato culturale d’origine (ambiente di nascita ed educazione) e l’essere atei come una scelta filosofica matura.
Parlando con Joe, originario di Hong Kong ma cresciuto a Londra, ho invece scoperto un’affinità tra cinesi e toscani nell’uso della cosidetta “bestemmia creativa” 🙂
– Una notte molto particolare al Royal Festival Hall (che ormai sta diventando la mia seconda casa). Da Java una notte di musica e teatro delle ombre per raccontare un episodio del Mahabarata: cominciato alle dieci e proseguito fino alle sette della mattina successiva, con il pubblico –scomodamente– sprofondato in cuscini bianchi e rumorosi ma letteralmente ipnotizzato dal fascino della rappresentazione… faticoso ma bellissimo.
– Ho fatto le mie prime vacanze “da emigrante” in Toscana e mi sono quasi commossa quando ho letto “aeroporto di Pisa” (davvero!). E’ stato bello rivedere amici e famiglia, e voglio ringraziare tutti quelli che mi sono stati così vicini da quando sono partita. Fa piacere, tanto!
Purtroppo una settimana passa davvero troppo in fretta e non c’è stato tempo per stare abbastanza insieme… ma se volete siete i benvenuti qui a Londra!