Sulle città
Ho visto cose che voi umani….
1. Poesia del digitale
Chi è qui a Londra vada a fare due chiacchiere con i tipi di The Pacificplayhouse. Ne vale la pena!
Mescolano design, digitale, poesia e un gusto molto naif per oggetti tecnologici in forme bambinescamente elementari. Mi è piaciuta moltissimo l’idea del Local Barometer, una piccola scatola di cartone da appendere in casa e che visualizza in un piccolo schermo dei pezzi di informazioni downloadati in base al codice postale della casa ed alla direzione del vento.
Le informazioni (dal meteo ad annunci immobiliari, news ecc.) avengono poi debolmente decontestualizzate (via la punteggiatura, via la “prosa”) per diventare una specie di frammento poetico locale. Difficile da spiegare, chi può vada a dare un’occhiata o mi chieda, a voce viene meglio!
2. Green Cities
Alla Tate Modern nei giorni passati c’è stata una serie di conferenze che giravano intorno al tema delle città. Quella a cui ho partecipato aveva a che fare con la sostenibilità di città-boom come Londra.
Può una città in continua espansione (fisica e demografica) essere verde? A parlarne nella Turbine Hall c’erano architetti, ingegneri, politici, fisici, giornalisti e -curiosamente- il bassista dei Blur, Alex James… che devo dire ha regalato delle perle di non-sense notevoli penzolando pigramente dalla poltrona.
Quello che è venuto fuori è stato:
– pressione demografica (immigrazione) + speculazione immobiliare > espansione urbana > problemi per organizzare trasporti e servizi efficienti
– ci può essere una buona qualità di vita se i tempi per muoversi diventano disumani e gli spazi a disposizione sempre più piccoli?
– Londra è davvero una città-boom? Alejandro Gutierrez, di Ove Arup, sostiene di no se la si paragona a città come Shangai. Da notare che Arup sta progettando proprio a Shangai una nuova espansione ad emissioni-zero: autonomia energetica da fonti rinnovabili, ottimizzazione dei trasporti e della forma urbana per ridurre quasi a zero il trasporto privato ecc.
– necessità di conciliare comportamenti “privati” responsabili in termini di uso di energia e mezzi di trasporto con politiche pubbliche consapevoli. Tradotto: è inutile che si spinga per far abbandonare l’utilizzo di mezzi privati con tasse e divieti se non si dà una valida alternativa di trasporto pubblico…. E qui generale apprezzamento per Ken Livingston (il sindaco di Londra) e la congestion charge.
3 luglio, 2007 a 9:40 am
ciao cara, sarò a londra dal 19 al 23 luglio, magari ci becchiamo.